XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C

OMILIA PER XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C

Thema: Chi sono queste coppie di missionari?

  • Don Robert deLeon, CSC

Nel brano del Vangelo che ascoltiamo oggi, Gesù è molto intenzionato a collegare i discepoli. “Il Signore ne designò altri settanta e li mandò davanti a sé, a coppie, in ogni città e luogo dove egli stesso intendeva andare. Disse loro: “Andate per la vostra strada. Vedete, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi””. (Luca 10:1, 3) In effetti, predicare la presenza amorevole di Dio al mondo è un’impresa pericolosa: i suoi primi discepoli sono stati paragonati ad agnelli, mentre il mondo ostile in cui vanno è un branco di lupi selvaggi. È un’immagine grafica, ma sicuramente prepara gli inviati alle difficoltà che verranno.

Successori delle prime coppie scelte, tanti altri sono stati inviati in questa stessa missione più sacra. Uno sguardo alla storia della Chiesa rivela uomini e donne ormai santi che, insieme e sotto l’ispirazione divina, hanno continuato l’opera dei primi settanta di cui leggiamo nel passo del Vangelo di oggi. Chi sono queste coppie di missionari? Alcune delle più conosciute sono queste: I santi Benedetto e Scolastica, fratello e sorella fondatori dell’Ordine benedettino; i santi Francesco e Chiara, fondatori dell’Ordine francescano; i santi Teresa d’Avila e Giovanni della Croce, riformatori dell’Ordine carmelitano; i santi Vincenzo de’ Paoli e Luisa de Marillac, fondatori delle Figlie della Carità.

L’elenco delle figure storiche sante potrebbe continuare a lungo, ma la domanda più rilevante per noi oggi è la seguente: Chi sono oggi le coppie in missione? Chi sono i discepoli contemporanei inviati da Dio a portare il Vangelo? Naturalmente sono i genitori cristiani! Mentre le antiche storie di coppie sante raccontate nella storia della Chiesa possono ispirare, è la testimonianza quotidiana dei genitori e del loro coraggioso eroismo che rimane in gran parte non raccontata.
Rebecca e Dan forse non saranno mai annoverati tra i santi ufficiali della Chiesa, ma ogni settimana mi hanno ricordato quale santa vocazione sia la genitorialità. Sono passati anni prima che sapessi che erano una coppia sposata, perché non potevano mai andare a Messa insieme perché l’uno o l’altro era sempre a casa a prendersi cura della loro giovane nidiata. Poi, dopo una Messa della domenica sera, li ho visti uscire mano nella mano, con Rebecca che ridacchiava dicendo che sua madre si era offerta di badare ai bambini per permettere a lei e a Dan di passare una serata fuori. E dove sono andati? In chiesa.

Finalmente le loro quattro bambine (tutte di età inferiore ai 6 anni) cominciarono a venire in chiesa, anche se erano dispettose, piagnucolose e deliziosamente disturbate da chiunque si trovasse nel raggio di 5 banchi. Tutta la famiglia, però, non osa ancora riunirsi. La domenica sera incontravo Rebecca o Dan con due bambine al seguito, venendo a sapere che l’altro genitore aveva portato le altre bambine a una Messa precedente. E in tutto questo i genitori ridevano quando commentavo la loro pazienza.

“Il Signore ne nominò altri settanta e li mandò davanti a sé, a coppie, in ogni città e luogo dove egli stesso intendeva andare. Disse loro: “Andate per la vostra strada. Vedete, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi””. (Luca 10:1, 3) Così, per nomina divina, Rebecca e Dan si incontrarono, si sposarono e crearono una famiglia. E da quello che ho visto la maggior parte delle domeniche sera, questi genitori simili ad agnelli stavano avendo un certo successo nel domare quattro lupacchiotti dal pelo corto.

 

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